Festival di Venezia – El Jockey il film queer con la Tokyo della Casa di carta che non si sa cosa sia

Eccolo qua. Il film queer a cui pagare dazio a prescindere. El Jockey/Kill the Jockey, diretto dall’argentino Luis Ortega, in Concorso per il Leone d’Oro alla Mostra del Cinema di Venezia, è il solito affresco stilistico sui generis con la mala e i gangster (Cannes ne sa qualcosa) per accompagnare l’oramai plateale tematica dell’identità (confusa) di genere. In un sordido bar di Buenos Aires gli emissari strambi di un gangster che punta pesante sulle gare di galoppo viene recuperato l’intontito, drogato, autodistruttivo fantino Remo Manfredini (Nahuel Perez Biscayart) e portato all’ippodromo per compiere il suo dovere “sportivo”.Lui e la compagna Abril (Ursula Corbero, la Tokyo di La Casa di carta), anche lei fantina, devono prestare la propria opera professionale al criminale per appianare, pare, dei debiti.
Festival di Venezia – El Jockey il film queer con la Tokyo della Casa di carta che non si sa cosa sia

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