Acque agitate nel Mediterraneo

Chissà se Pietro Ricci, sabato scorso, guardando il mare, ha cantato come l’Equipe 84: «Oggi 29 settembre seduto in quel caffè io non pensavo a te». È durissima voltare le spalle all’Adriatico per chi, insieme a Carlo Di Domenico, ha rimesso in piedi la cooperativa dei pescatori di San Benedetto del Tronto (AP) per mandare avanti un mestiere che si tramanda di padre in figlio, che entra nel sangue come il salmastro, che porta a inseguire l’orizzonte dietro le rotte dei pesci. Ma ora? L’Europa tutta regole, green e distintivo li sta portando a dimenticare il mare, che per loro come per le barche di tutt’Italia - ottomila chilometri di coste dove non c’era scoglio senza un gozzo, una paranza ormeggiati - significa negare sé stessi. Dal 30 settembre le flotte adriatiche hanno ripreso le catture: è terminato il «fermo biologico» che le ha tenute forzatamente in banchina per sei settimane.
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