L’economia resta a rischio infiltrazioni mafiose

Il procuratore capo Raffaele Cantone lo ha ricordato ancora una volta. È soprattuto con il riciclaggio e il reinvestimento di capitali illeciti che si manifesta l’interesse della criminalità organizzata nel territorio umbro. Le indagini effettuate in passato e quelle in corso, coordinate dalla Procura distrettuale antimafia, "dimostrano la presenza, sia nella provincia di Perugia che in quella di Terni, di soggetti collegati in particolar modo alle ‘ndrine calabresi o ai gruppi camorristici campani che operano in alcuni settori economici (edilizia, turismo e commercio) sia presumibilmente utilizzando denaro e risorse di provenienza illecite, sia anche facendo ricorso, come extrema ratio, alla forza di intimidazione dei gruppi mafiosi di riferimento". Un settore a rischio, sottolinea ancora Cantone, è quello della compravendita di prodotti petroliferi, "attività la cui gestione è risultata affidata a prestanome di personaggi certamente in rapporti con le consorterie criminali, campane o calabresi".
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