Ilrestodelcarlino.it di 7 nov 2024

Una montagna di terra sul Navile | L’Arcoveggio non sia dimenticato

di Mariateresa Mastromarino "Chiediamo solo che le istituzioni non ci abbandonino". L’appello a palazzo d’Accursio e a viale Aldo Moro arriva dalla zona delL’Arcoveggio e di Corticella, dove lo scorso 19 ottobre la furia del canale Navile non ha risparmiato nulla. L’esondazione a seguito dell’alluvione ha inondato abitazioni, case e giardini, riempiendo gli spazi con anche due metri d’acqua. Ora, del dissesto, rimangono detriti, fango e macerie, ma soprattutto la "paura che possa piovere di nuovo – dicono alcune famiglie che vivono in via delle Fonti –. Non basta solo svuotare gli spazi, pulire e spalare il fango che ci ha sommersi: qui serve un progetto più ampio". Una richiesta molto attuale, perché l’incubo dell’alluvione non è finito: in prossimità dell’ex centrale idroelettrica, di cui il Carlino si è occupato nei giorni dopo il dissesto, si è creato un grande accumulo di terra e fango, che, in caso di pioggia, farebbe riemergere il Navile.
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