La morte incombente nella prefazione alle Myricae di Giovanni Pascoli

Metropolitanmagazine.it | 9 nov 2024
Il 10 Agosto del 1890 apparvero sulla rivista toscana Vita Nova nove componimenti di quadretti sereni e popolareschi. L’autore è Giovanni Pascoli, che un annetto più tardi li dedica insieme ad altri all’amico Raffaello Marcovigi appena sposato, come un bouquet nuziale. Un bouquet di Myricae, ossia tamerici. Il rimando latino nel nome della raccolta è all’umiltà della pianta, che si stacca di poco da terra. Ma nella terra (humus) stanno anche i morti della famiglia del poeta, invendicati. Quel 10 Agosto, infatti, è il ventitreesimo anniversario dell’omicidio del padre, Ruggero Pascoli. Una morte incombente, irrisolta, che proietta il suo alone gelido sulle poesie più agresti e innocenti del Pascoli.Pascoli, il tema della morte nella prefazione di MyricaeRuggero Pascoli con i figli. Photograph taken in Matera in 1884.
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