La sofferenza dell’essere umani Mastrocola indaga il mito antico e lo reinventa

"Gli uomini muoiono, Efesto. Sai cosa vuol dire, ci hai mai pensato veramente?” Lo chiede Prometeo a Il dio del fuoco, come s’intitola il nuovo romanzo di Paola Mastrocola, edito da Einaudi (225 pagine, 19 euro). Sono amici Prometeo e Efesto, che dovrà fra poco eseguire tragicamente l’ordine di Zeus di punire il suo grande amico, l’unico fra l’altro, per aver rubato il fuoco agli dei e per averlo donato agli uomini. Dovrà incatenarlo a una roccia, per sempre, perché per sempre vivono gli dei. E ogni giorno un’aquila gli strapperà il fegato che rinascerà durante la notte per essere ridivorato il giorno dopo per l’eternità.   Quale destino è dunque il migliore? Vivere per sempre, condannati alla ripetizione di un incessante dolore o morire, che a volte può essere una liberazione? E’ il senso profondo della domanda di Prometeo.
La sofferenza dell’essere umani  Mastrocola indaga il mito antico e lo reinventa

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