Vietato dire handicappato o diversamente abile | il governo Meloni impone un linguaggio inclusivo

La battaglia è un po’ più seria di quelle che fa la sinistra, con Laura Boldrini, sulla trasformazione delle parole maschili in femminili, tipo “capotrena” o “sindachessa”. Il governo Meloni si è invece impegnato sulla regolamentazione delle “parole”, a fini di tutela delle categorie fragili, per evitare che una condizione fisica diventi un marchio, nel linguaggio comune e anche nei documenti. Arriva così, nella burocrazia italiana, il divieto di utilizzare i termini “handicappato” o “diversamente abile”. “È tempo di adottare un linguaggio rispettoso e inclusivo quando si parla e si scrive di persone con disabilità, affinché vengano evitate espressioni considerate obsolete o stigmatizzanti, a favore di altre che rispecchino il valore della dignità e della diversità umana”, è scritto in una recente nota dell’ufficio di gabinetto del ministero per le Disabilità, che sollecita ad aggiornare e uniformare la terminologia ufficiale delle amministrazioni pubbliche.
Vietato dire handicappato o diversamente abile |  il governo Meloni impone un linguaggio inclusivo

Secoloditalia.it - Vietato dire “handicappato” o “diversamente abile”: il governo Meloni impone un linguaggio “inclusivo”

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