Tra eredità ed estinzione Frene getta lo scandaglio nella Storia

Firenze, 18 novembre 2024 - “Alcuni storici si chiedono cosa vedessero oltre i posti di guardia / i Romani che sorvegliavano le frontiere, nel mondo che ufficialmente / non esisteva, specialmente nelle steppe oltre la parte terminale del Danubio / il terrore derivava non dai prossimi, ma dai distanti incalzanti”. In 'eredità ed estinzione', edito da Donzelli, candidata allo Strega e al Camaiore, Giovanna Frene compie un erudito percorso in versi, scavando nel profondo della Storia per ricostruire la capacità di autodistruzione degli esseri umani e, d'altra parte, la resistenza a scomparire della loro eredità migliore, individuando ricorrenze che dal passato ritornano nel presente, come l'immigrazione: i temibili “Goti su imbarcazioni requisite dai Romani o su zattere di fortuna / passarono per settimane in massa il Danubio / chiedendo accoglienza / come profughi / come nuovi Romani” e molti morirono affogati, come oggi.
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