A Sinner nun ce piace ‘o presepe | l’abisso tra il campione internazionale e il buco nero della retorica identitaria

Jannik te piace ‘o presepe? “Ah guarda, non vedevo l’ora”. Ma come, “qua vengono tutte montagne, con la neve sopra, le casette piccole per la lontananza. te piace eh?”. Forse a Eduardo avrebbe risposto educatamente di sì, Sinner. Perché nel presepe di Casa Cupiello, Betlemme aveva l’orizzonte della val Pusteria. Ma in collegamento con Fazio, col trofeo delle Finals ancora fumante, il miglior giocatore di tennis del mondo ha avuto uno spasmo di personalità, l’istinto di non arrendersi al circo. O, almeno, non troppo. Quel serafico “Ah guarda, non vedevo l’ora”, è un manifesto politico. Per i suoi standard di carineria agonistica è uno sbuffo clamoroso. Traduce la distanza siderale tra il campione internazionale e il buco nero della retorica identitarista, che pure lui per quieto vivere spesso accarezza.
A Sinner nun ce piace ‘o presepe |  l’abisso tra il campione internazionale e il buco nero della retorica identitaria

Ilnapolista.it - A Sinner “nun ce piace ‘o presepe”: l’abisso tra il campione internazionale e il buco nero della retorica identitaria

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