Il voto regionale ridisegna il bipolarismo

Roma, 19 novembre 2024 – E se in Umbria la vittoria di Proietti è stata certamente favorita dal mondo cattolico e dell’associazionismo – di cui la ormai ex sindaca di Assisi è da sempre stimata rappresentante – in Emilia-Romagna si conferma anche strutturalmente quella sempiterna idea di roccaforte rossa da cui il Pd, che ha sfiorato il 43%, può aspirare a ricostruire la sua alternativa al Governo del Paese. Se non altro perché i Dem qui hanno il cuore anagrafico, oltreché simbolico, della loro classe dirigente: l’Emilia-Romagna esprime il presidente (Bonaccini), la segretaria (Schlein), e con la vittoria di de Pascale anche, idealmente, quel passaggio di consegne generazionali (Schlein e de Pascale hanno la stessa età, classe 1985) che può proiettare il partito verso il futuro. È un bene? È un male? Ciascuno, a seconda della sua preferenza, ne trarrà le conclusioni che deve.
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