L’assedio dei bus Divieti lettera morta e la doppia fila è realtà | Ma serve una regia

Firenze, 19 novembre 2024 – Dovrebbero essere dieci minuti, il tempo di far scendere o far salire i turisti. Lo dice anche il segnale con divieto che sventola in bella vista sul lungarno Pecori Giraldi. Invece le soste s’allungano, spesso in doppia o tripla fila, lungo un marciapiede dove si annidano anche abusivi, borseggiatori e pusher. Benvenuti nella giungla tra code chilometriche ai checkpoint e soste selvagge che fanno imbufalire i fiorentini. Scaricano i turisti e aspettano a ripartire. Dieci, quindici, venti minuti, mezz’ora. Intorno alle 15 si contano otto bus incasellati l’uno dietro l’altro, per chi arriva il posto non c’è e deve accontentarsi di una doppia fila in attesa che i colleghi liberino lo stallo. Arrivano dalla Polonia, dalla Spagna, dalla stessa Italia. E naturalmente non manca l’automobilista imbestialito che mette il piede sull’acceleratore e una mano sul clacson.
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