Mi dai ’sto pallone? Così conquistai il commendator Borghi

Ilrestodelcarlino.it | 19 nov 2024
Il 17 novembre 2024 ho visto la prima neve sul Catria e Nerone. Il 18 novembre 1962 ho guardato fuori della finestra e ho visto quaranta centimetri di neve e ancora bufava fitto. "Quaiòn, cominciamo bene!" mi sono detto mutuando l’espressione del mio allenatore nell’alto dei cieli. Ero appena arrivato a Varese, lasciando per la seconda volta Pesaro, per giocare nella Ignis del grande commendator Giovanni Borghi (nella foto), l’uomo che in quegli anni di boom economico piazzò per la prima volta nella storia un frigorifero nelle cucine di milioni di italiani. Oltre a un bel mucchio di soldi, Pesaro si beccò anche lo sponsor Algor, sempre del gruppo Ignis. Allora tu te ne andavi per il mondo a fare l’emigrante di lusso, ma fin dove era possibile pensavi anche al bene della patria natia. Il "cuménda" Borghi, preveggente come dieci oracoli di Delfi, era imperatore assoluto non solo del freddo artificiale ma anche dello sport italiano: dal basket alla boxe al ciclismo al canottaggio, tutto il meglio era nelle sue mani e io, la mattina della nevicata, stavo dormendo nell’ottimo centro sportivo di Comerio da lui creato proprio accanto alla fabbrica.
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