Nel nome di Lea Il Comune molla | Ci costa troppo

I costi per recuperare un bene sottratto alla criminalità organizzata possono rivelarsi troppo onerosi.A Monza ne sanno qualcosa. In via Marelli a San Fruttuoso ci sono due terreni confiscati, proprio accanto a dove la ‘ndrangheta aveva provato a eliminare bruciandoli i resti di Lea Garofalo, la collaboratrice di Giustizia che si era ribellata alle logiche mafiose e aveva pagato il suo gesto con la vita. La Giunta comunale di Monza nel 2022 aveva approvato la manifestazione di interesse per acquisiri due beni (8.826 metri quadri, valore 258mila euro). "Un valore simbolico di grande rilievo - aveva spiegato con orgoglio vicesindaco Egidio Longoni -. Cercheremo di individuare una destinazione d’uso utile per funzioni sociali all’interno della città". Si trattava della prima volta, per il Comune di Monza, in cui veniva iscritto a patrimonio un bene proveniente dalla confisca alla criminalità organizzata.
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