Ucciso da una lastra nel cantiere confermate le condanne

Per l’infortunio mortale che costò la vita a Oscar Bricalli il 16 gennaio 2013, la Corte di Cassazione ha confermato la sentenza a carico del presidente e di due membri del consiglio di amministrazione della Paver di Piacenza, azienda costruttrice di lastre pavimentate, unici ad aver proposto ricorso. In primo grado erano stati condannati a 8 mesi. L’operaio era morto a 52 anni, all’interno del cantiere Pedemontana nel tratto di Cadorago, dove era stato colpito da una lastra di cemento che si era sganciata a causa di un cavo che non aveva retto il peso, e lo aveva travolto uccidendolo sul colpo. La Cassazione ha fondato la responsabilità "in ragione dello specifico riferimento alla gravissime carenze organizzative, imputabili ai vertici societari, e in particolare ai tre membri del consiglio di amministrazione", in relazione a una "accertata assenza di programmazione dell’attività, volta sia alla produzione delle lastre in termini di conformità al progetto, che alla successiva installazione con tecniche tali da impedire il rischio di ribaltamento".
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