In che modo un’osteria giapponese a Feltre è collegata alla filiera del riso Carnaroli

Feltre è una piccola Venezia incastona tra le Dolomiti. Perdersi nel suo centro storico cinquecentesco, tra vie acciottolate e facciate affrescate, è come fare un viaggio nel tempo. Allontanandosi dal passato e camminando verso la zona più marginale del borgo, risulta piuttosto avanguardistico imbattersi in una izakaya, collegata alla prima sakagurain Italia. In Giappone le izakaya sono l’equivalente delle nostre osterie, luoghi per mangiare e bere, dove piatti semplici e saporiti accompagnano bevute di sake e chiacchiere. A Feltre, cittadina veneta, regione rinomata per i suoi vini, da qualche anno il sake non è più solo un dettaglio della carta, perché qui lo si produce a chilometro zero.«L’idea della sakagura (luogo di produzione del sake) è nata da una necessità tutt’altro che scontata su stimolo dell’Università di Pavia: trovare un nuovo sbocco per la produzione di Carnaroli, il riso italiano che porta in tavola il risotto».
In che modo un’osteria giapponese a Feltre è collegata alla filiera del riso Carnaroli

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