Pianeta a rischio | Ridurre i consumi e gli sprechi di energia

Il tempo è (quasi) scaduto. "Purtroppo, come era stato ampiamente previsto, la temperatura media globale è già cresciuta di 1,2° rispetto al periodo preindustriale, e velocemente si avvia a toccare un grado e mezzo di aumento intorno al 2030, e forse anche prima. Sono meno di sei anni da oggi: i ragazzi che quest’anno si sono iscritti al liceo faranno la maturità.", fa notare il professor Telmo Pievani, fra i più accreditati filosofi della scienza, docente all’Università di Padova e oggi visiting scientist all’American Museum of Natural History di New York. Professor Pievani, cosa significa un Pianeta più caldo? "C’è molta più energia in circolo. Per fare un esempio, il Mediterraneo, che è un mare chiuso in una zona di transizione climatica, oggi è più caldo rispetto a un tempo, quindi contiene molta più energia: quando arrivano le perturbazioni fredde da nord, dall’Atlantico o dalla Siberia, l’incontro drammatico fra queste masse d’aria determina piogge alluvionali tremende, e alcuni territori (come purtroppo abbiamo visto anche in Romagna) sono molto esposti.
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