Uno strano incontro nel bosco | paure inganni e vendetta da bambino

La stanza della torre era la più vicina al bosco, e sebbene sulla cima della collina ci fosse il cimitero, da piccolo non avevo paura dei morti, ma degli scheletri. Lassù riposava il mio bisnonno Angiolo, che avevo conosciuto quando era ancora vivo e che era morto a 101 anni. Pensavo sempre che, in qualche modo, fosse un mio alleato.Con questa convinzione, non disdegnavo di andare da solo a cercare funghi, anche se avevo solo sei anni. Il primo tratto del percorso attraversava filari di olivi, poi arrivavo al piccolo prato dei melograni selvatici, dove, con un vecchio prete (scaldaletto), scivolavamo sull’erba come fosse neve. Proseguivo verso le querce, dove, vicino alle ginestre, trovavo sempre il primo porcino. Tornavo poi sul sentiero per cercare le mazzatamburo, che spesso segnavano il confine del bosco, e salivo fino alle vere fungaie, che mi aveva fatto scoprire “Bidio,” l’aiuto cantiniere e compagno di bevute mattutine di mio nonno.
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