Il caos del backstage uno spazio improvvisato che divide il palco dal disordine creativo

Paco, il bassista della band, siede su una piccola sedia pieghevole, fragile quanto i suoi pensieri, nel caos del backstage. Che poi, più che un backstage, è uno spazio improvvisato che divide con una consunta tenda colorata il palco dal disordine creativo: cavi aggrovigliati, bottiglie vuote, pacchetti di sigarette, microfoni ormai silenti. È qui, in questo spazio nascosto, che l’energia del concerto si trasforma, da cinetica in statica. Non è più esplosione, ma eco: una vibrazione intima che persiste solo per chi ha davvero ascoltato le note.Intorno a lui il resto della band vive il dopo-spettacolo in frammenti disordinati sul prato ormai deserto: il saxofonista fuma qualcosa di non ben precisato, il tastierista corregge ossessivamente uno spartito, mentre il chitarrista, bello come una divinità scandinava, attira come sempre le attenzioni di una ragazza coi dread.
Il caos del backstage uno spazio improvvisato che divide il palco dal disordine creativo

Bergamonews.it - Il caos del backstage, uno spazio improvvisato che divide il palco dal disordine creativo

Leggi su Bergamonews.it
  • Il caos del backstage, uno spazio improvvisato che divide il palco dal disordine creativo
    Video caos del