Perché molti chef non vogliono più avere un ristorante

Giovani, belli e carismatici, gli chef – a New York più che in Italia – sono della vere star. Liste d'attesa infinite per i loro ristoranti, pubblico (pagante) adorante, fan accaniti e una familiarità con vip di mezzo mondo. Accostano più a un divo del cinema o del rock che a un cuoco. Eppure questo mondo patinato pare mostrare delle falle, attraverso le quali sembrano scivolare via alcuni dei nomi più interessanti del panorama. Sono storie diverse, ma che convergono tutte nel finale, l'addio alla ristorazione. Lo racconta sulle pagine del New York Times Style Magazine, Frank Bruni professore di giornalismo e politiche pubbliche alla Duke University e critico gastronomico. Analizza un fenomeno che ha diverse matrici, ma tutte raccontano di questo allontanamento non in massa ma decisamente consistente dalla scena.
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