Il grosso grasso mercato attorno alla giornata contro la violenza sulle donne

«Stai anche tu con Conad dalla parte delle donne: acquista a soli due euro e novanta il portachiavi fatto a mano dalle donne africane». Quando lo spot passa, tra una canzone e l’altra, Amedeo Minghi ha appena detto «Serenella ti porto al mare ti porto via», e io mi sto chiedendo se oggi quel verso starebbe su uno dei manifesti «se te lo dice è violenza».Oggi che è «La giornata internazionale per l’eliminazione contro la violenza sulle donne», come sento dire a una tizia che, come i supermercati e le scrittrici e un po’ chiunque, ha un prodotto relativo alla violenza sulle donne da vendere (nel suo caso, un podcast), e per un attimo il suo lapsus, «l’eliminazione contro la violenza», mi distrae dalle domande importanti: una buona causa, se la monetizzi, è ancora buona causa o diventa altro?Impegnata com’ero a pensare a quanto lo spot Conad somigliasse a quella direttrice di settimanale che quando arrivavano i reportage dall’Africa sospirava «come sono belli questi bambini poveri», l’ho dovuto risentire (Spotify me lo passava spesso, doveva aver capito che ero il suo pubblico) per accorgermi che il portachiavi «per dire a tutti che stiamo dalla parte delle donne» costa sì 2 euro e 90 ma, per ognuno che ne vende, Conad devolve un solo euro.
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