Dopo undici settimane di udienze il processo che ha avuto un' eco internazionale è in dirittura d' arrivo Gisèle 71 anni è divenuta un simbolo di lotta femminile rifiutandosi di far svolgere il processo a porte chiuse affinché la vergogna cambi lato

Avignone, 25 nov. (askanews) – A un cronista che al suo arrivo al tribunale di Avignone le chiede come si senta, Gisele Pelicot risponde “tante emozioni”. La donna che ha avuto il coraggio di denunciare il marito settantenne che per un decennio l’ha drogata, violentata e poi fatta violentare da decine di uomini reclutati su internet nel sud-est della Francia, guarda dritto negli occhi chi incontra, nel giorno in cui è stato chiesto il massimo della pena in carcere contro Dominique Pelicot: 20 anni. Leggi anche › 25 novembre 2024: richieste e condanne esemplari, la battaglia contro la violenza sulle donne continua “Per noi non è una sorpresa, anche se, sentendolo, Dominique Pelicot si è detto demoralizzato, ma è così, era prevedibile e non c’è alcuna sorpresa”, ha spiegato ai giornalisti Béatrice Zavarro, legale di Dominique Pelicot.
Dopo undici settimane di udienze il processo che ha avuto un

Iodonna.it - Dopo undici settimane di udienze, il processo che ha avuto un'eco internazionale è in dirittura d'arrivo. Gisèle, 71 anni, è divenuta un simbolo di lotta femminile, rifiutandosi di far svolgere il processo a porte chiuse, affinché "la vergogna cambi lato"

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