Mattarella la nemesi populista e i costi dell’antipolitica

Mentre il Movimento 5 stelle rischia di finire divorato da uno scontro fratricida a colpi di pec, notai e ricorsi, come è giusto che sia – parlo ovviamente in termini di giustizia cosmica – l’ultimo governo populista di questa infinita stagione è andato a incagliarsi, in verità non da solo, proprio lì dove tutto è cominciato.Alla prima fonte da cui sono sgorgate le fortune dei populisti di ogni colore, prima grillini, poi salviniani, quindi demo-contiani (quella che probabilmente passerà alla storia come la brigata Superbonus) e ora meloniani: sul finanziamento dei partiti e i costi della politica.Quello che è accaduto, e che oggi è sulle prime pagine di tutti i giornali, è che Sergio Mattarella ha fermato il tentativo del governo di raddoppiare il finanziamento ai partiti, attraverso la riformulazione di un emendamento presentato da Pd e Avs al decreto fiscale.
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