Cosa ci aveva raccomandato l’UE nel 2023 prima di Piracy Shield

Ancor prima che il Parlamento italiano approvasse – a larghissima maggioranza – la nuova legge contro la pirateria audio-visiva, dando vita al lacunoso sistema Piracy Shield, la Commissione Europea aveva invitato tutti gli Stati a porre un’attenzione normativa sulla lotta all’accesso illegale (mediante internet) a contenuti protetti da copyright, con un focus specifico sugli eventi sportivi. E lì si parla espressamente di misure da adottare che siano efficaci (come ovvio) e appropriate, ma – soprattutto – che queste soluzioni debbano essere “equilibrate”. Alla luce delle raccomandazioni dell’UE contro la pirateria, dunque, appare che il modello dello “scudo” italiano sia mancante in almeno due aspetti. LEGGI ANCHE > La maxi-retata che ha colpito la pirateria audiovisiva in Europa Nel documento della Commissione UE, datato maggio del 2023, tutti gli Stati membri vengono invitati a diventare una parte attiva nella lotta alla pirateria: «Per quanto riguarda gli eventi sportivi in ??diretta, è necessario incoraggiare gli Stati membri e tutte le parti interessate ad adottare misure efficaci contro la ritrasmissione non autorizzata di eventi sportivi in ??diretta, garantendo nel contempo le necessarie salvaguardie per proteggere i diritti fondamentali».
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