Qual è il futuro del giornalismo enogastronomico?

Prima di ChatGPT – l’assistente virtuale basato sull’intelligenza artificiale, capace di comprendere e generare linguaggio naturale (umano) in tempo reale – il giornalismo enogastronomico ha vissuto una lenta ma inesorabile trasformazione, che ha coinvolto principalmente la natura dei contenuti. Una narrazione elitaria e critica, incentrata su guide e recensioni, ha lasciato il posto a un racconto più democratico e riflessivo, che integra storie di territorio, sostenibilità e cultura del cibo. Nel frattempo, i social media hanno dato visibilità a chef e influencer, mentre le piattaforme digitali hanno spinto la creazione di contenuti immediati e visivi, spesso basati su clickbait (strategia di adescamento volta ad aumentare il traffico web – e dunque le rendite pubblicitarie – tramite titoli sensazionalistici o accattivanti).
Qual è il futuro del giornalismo enogastronomico?

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  • qual futuro giornalismo enogastronomicoAnna Prandoni, Massimiliano Tonelli, Pietro Fasola, Stefania Radman. Foto di Alessio Cannata - Molto più dei social media, sarà la diffusione dell’IA a influenzare le sorti del giornalismo, incluso quello enogastronomico. (linkiesta.it)
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