Troppi cortei La protesta è poco incisiva

Bonanni Negli ultimi anni è diventata consuetudine per Cgil e Uil organizzare scioperi generali a fine anno, coincidenti con la definizione della legge di Bilancio. Tuttavia, questa pratica solleva criticità, soprattutto nei settori essenziali, dove l’Autorità garante per il diritto di sciopero cerca di minimizzare i disagi. Significativa è l’assenza della Cisl, che privilegia il dialogo con i governi, marcando una frattura profonda nel sindacalismo confederale. Un tempo unito e capace di mobilitare ampi consensi, il sindacalismo odierno appare frammentato e indebolito. Gli scioperi generali, privi di unità e inflazionati, hanno perso incisività, rischiando di essere percepiti come strumenti politicizzati. Questo contesto favorisce l’ascesa di forze populiste, che rifiutano il dialogo e la mediazione, relegando il sindacato a un ruolo marginale.
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