Gli Olandesi che plasmarono la città | Concetto di convivenza moderno

"La città di Livorno è plasmata dalla presenza dei nordeuropei". Parole del professor Roberto Bizzocchi durante la presentazione del volume sugli Atti del Convegno per il 400º della presenza olandese-alemanna a Livorno a cura di Silvia Papini e Jacopo Pessina, un’occasione per ricordare come queste influenze abbiano creato la città che oggi conosciamo. La promulgazione di una serie di privilegi, tra cui le famose Leggi Livornine del 1591-1593, costituì la base giuridica di quella che sarà poi anche chiamata ’città delle Nazioni’. Con questo termine ancora oggi, infatti, è nota la città di Livorno, a sottolineare il peso che ebbero le ’Nazioni’, come si usava dire per indicare quelle che oggi definiremmo ’comunità straniere’. Una delle Nazioni più influenti a Livorno fu quella che dal 1679 si definì olandese-alemanna (esisteva già dal 1622 come fiamminga e alemanna), tra la metà del XVIII e gli inizi del XIX secolo la Nazione divenne Congregazione con la diminuzione della componente olandese e l’arrivo di membri francesi, svizzeri, scandinavi e baltici.
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