“Il treno dei bambini” di Cristina Comencini e le madri in un’Italia solidale

(askanews) – Dopo l’anteprima all’ultima Festa del Cinema di Roma, dal 4 dicembre arriva su Netflix l’ultimo film di Cristina Comencini, Il treno dei bambini, tratto dal libro di Viola Ardone.È una storia poco conosciuta quella di tanti bambini del Sud che nel dopoguerra vennero imbarcati dalle madri sui cosiddetti “treni della felicità” per andare a passare alcuni mesi al Nord Italia con famiglie che se ne prendessero cura per un po’. È così per il protagonista, il piccolo Amerigo, di soli 8 anni, che lascia la poverissima Napoli e la madre, interpretata da Serena Rossi, per essere accolto da un’altra donna.La regista Cristina Comencini ha detto di essersi innamorata, leggendo il libro, di questo bambino, della sua forza e voglia di vivere e di aver voluto fortemente fare questo film. «Poi c’era una tema che è sempre stato il mio, quello della maternità: potevo raccontare una maternità che allora era contraddittoria perché la guerra aveva lasciato una madre senza niente, povera, senza marito e con un figlio perso e per cui sembrava tutto finito, e l’altra pure, con il compagno della Resistenza ammazzato, dunque come si rinasce da questa cosa? Faceva capire come si può essere madri diversamente, allarga il discorso della maternità e dà l’idea che entrambe fanno un lavoro su loro stesse e sul bambino per diventare madri»Serena Rossi e Barbara Ronchi nel castUna storia molto familiare a Serena Rossi: «Mia nonna era una bambina che è stata sul treno dei bambini nel ’46, io questa storia l’avevo già dentro casa, mia nonna non mi ha mai raccontato tanto, perché custodiva gelosamente questi racconti, ma mi ha detto che sono stati i tre mesi più belli della sua vita».
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