Colella Vignaioli di Solopaca | Un errore abbandonare le uve rare Sabato 7 un convegno con Caputo

“Il riconoscimento ufficiale di 12 vitigni autoctoni (varietà come le Vernacce e Tentiglie), recuperati tra Solopaca, Castelvenere, la Penisola Sorrentina e il Golfo di Policastro, dimostrano che avevamo visto lontano: la sostituzione dagli anni Settanta dei vitigni autoctoni e dei sistemi di allevamento ad essi connessi con una coltivazione intensiva non ha dato i frutti sperati, come dimostrano i dati economici legati al settore. E’ stato dunque un errore abbandonare le uve ‘rare’ di Solopaca per lasciare il posto a nuove varietà fino a quel momento estranee al territorio”. Così Clemente Colella, presidente dell’Associazione “Vignaioli di Solopaca”, che dieci anni fa ebbe l’intuito di avviare una accurata ricerca culturale sui vitigni storici di Solopaca e delle tradizioni avvalendosi della collaborazione dei produttori più anziani (oggi confortati da una ricerca scientifica che ha indagato sulla memoria dei vitigni), anticipa i contenuti del convegno promosso dalla sua associazione sul tema “Pratiche, Varietà e Territorio a Solopaca – La Raggiera del Taburno, le Vernacce, le Tentiglie e altre ‘uve rare’, dalla ricerca a.
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