Il lettore e lo spettatore

Due sono le figure che circoscrivono, fin dal titolo, questo saggio di Andrea Tagliapietra: il lettore e lo spettatore. Quanto basta per attirare la nostra attenzione. Il dipinto di Edward Hopper posto in copertina – un particolare di “People in the Sun” (1960) –, ben esemplifica il tema. E’ lo stesso quadro che Tagliapietra descrive e commenta nelle pagine d’introduzione al volume. Cinque figure dipinte siedono di fronte a qualcosa che sembra attrarre la loro attenzione. Il cielo è azzurro. La luce irradia la tela. Cosa guardano? In verità, uno dei cinque, l’uomo seduto nella parte leggermente retrostante, pare non essere molto interessato alla scena. Il suo sguardo è posato sulle pagine di un libro. Eccole le due posizioni, ben definite. Il lettore e lo spettatore si presenta dunque come un denso excursus, una riflessione sulla variabilità di queste condizioni, poste agli estremi di uno spettro che Tagliapietra interroga, analizza, misurandone la distanza e i possibili punti di dialogo.
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