Quei silenzi sull' ex Fiat Landini sogna il Palazzo e Rep serve come alleato

Dopo un lungo e assordante silenzio, Landini ieri s'è improvvisamente svegliato invocando un tavolo urgente tra governo e sindacati sulla crisi Stellantis. Meglio tardi che mai, verrebbe da dire, ma probabilmente ha ragione Calenda quando sostiene che il segretario della Cgil attaccava tutti i giorni Marchionne, ma da quando Elkann ha comprato Repubblica e Stampa dalla sua bocca non esce nemmeno una parola «perché Landini fa politica e ha bisogno dell'appoggio del gruppo Gedi». Del resto, è stato lo stesso Landini a sostenere in più occasioni che il sindaco ha il dovere di fare politica, e di conseguenza diventa quasi obbligatorio puntare al conflitto permanente col governo di centrodestra perseguendo una mobilitazione continua a colpi di sciopero generale. Ma così è completamente saltato il corretto rapporto tra politica e sindacato, ed è sempre più difficile contemperare crescita e solidarietà sociale se Cgil e Uil si arroccano sulle barricate massimaliste.
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