Tutti i buchi dell’Autonomia | la Consulta smonta la riforma

Alcune funzioni sono difficilmente trasferibili, su altre la decisione spetta al Parlamento. Sono questi alcuni dei punti cruciali che si ritrovano nelle motivazioni della sentenza della Consulta che si è espressa in merito alla legge sull’Autonomia differenziata, dopo i ricorsi di Toscana, Puglia, Campania, Sardegna.La Corte, com’è noto, ha dichiarato incostituzionali diverse parti del ddl Calderoli. “Vi sono delle materie, cui pure si riferisce l’art. 116, terzo comma della Costituzione, alle quali afferiscono funzioni il cui trasferimento è, in linea di massima, difficilmente giustificabile secondo il principio di sussidiarietà. Vi sono, infatti, motivi di ordine sia giuridico che tecnico o economico, che ne precludono il trasferimento”.Autonomia, alcune funzioni non sono facilmente trasferibiliIn questo caso la Corte fa riferimento a materie in cui “predominano le regolamentazioni dell’Unione europea” come la politica commerciale comune, la tutela dell’ambiente, la produzione, trasporto e distribuzione nazionale dell’energia e le grandi reti di trasporto, ma anche le “norme generali sull’istruzione” che hanno una “valenza necessariamente generale ed unitaria”, le funzioni relative alla materia sulle “professioni” e i sistemi di comunicazione.
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