Giù le barbe finte Mantovano su lessico intelligence e disvelamento

“Servizi segreti” no. “Comparto” neppure. Sì, invece, “servizi di intelligence”. È da quando ha assunto la funzione di Autorità delegata alla sicurezza della Repubblica che il sottosegretario Alfredo Mantovano chiede di prestare particolare attenzione alle scelte lessicali quando is parla di intelligence. L’ha fatto nuovamente ieri a Palazzo Dante, intervenendo alla cerimonia di premiazione della sesta edizione del premio “Una tesi per la sicurezza nazionale”, promosso dal Dipartimento delle informazioni per la sicurezza. Presenti anche Elisabetta Belloni, direttore del Dis, Giovanni Caravelli, direttore dell’Aise, e Bruno Valensise, direttore dell’Aisi.“Servizi segreti”, ha spiegato, “evoca il nascondimento, le tenebre, le trame oscure”. Meglio parlare, ha continuato, di “servizi di intelligence”.
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