La protesta degli ‘schiavi dei divani’ di Forlì va avanti | Così ci sfruttano ecco la catena

La protesta degli “schiavi dei divani” di Forlì va avanti e la situazione resta tesa e irrisolta. Gli operai, organizzati dal sindacato Sudd Cobas, continuano a presidiare lo stabilimento di via Meucci dove da otto mesi vivono in un magazzino trasformato in dormitorio. La richiesta è chiara: applicazione del contratto nazionale, turni di 8 ore per 5 giorni, pagamento dei contributi INPS e una soluzione abitativa dignitosa. Tuttavia, la trattativa con l’azienda si è interrotta martedì pomeriggio, quando la direzione ha respinto le richieste sindacali. Sul luogo del presidio è intervenuta anche la polizia per identificare i manifestanti, in quello che i sindacalisti vedono come un tentativo di intimidazione. “Non stiamo chiedendo la luna – spiega Sarah Caudiero di Sudd Cobas – sui diritti minimi e la legalità non trattiamo”.
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