Come evitare la banalizzazione nello sport Intervista ad Andrea Zorzi

C’è un che di ironico nel voler ritornare quando s’è fatto ormai autunno. Soprattutto quando l’autunno di una carriera si era trasformato in inverno con un addio. Stare lontani da quello che si è considerato a lungo, quasi per una vita intera, il nostro mondo è complesso e, a volte, la voglia di dimostrare a se stessi di poter essere ancora protagonisti ritorna impellente. È accaduto a Lindsey Vonn, che ritornerà a sciare in Coppa del mondo dopo essere stata la migliore. È accaduto ad Anna van der Breggen, di nuovo in bicicletta a inseguire ancora una vittoria pedalando dopo aver conquistato tutto il conquistabile, salvo il Tour de France femminile, ma solo perché non c’era. È accaduto a tanti, grandi campioni o solo ottimi mestieranti. Accadrà ad altri.    Non è capitato ad Andrea Zorzi, uno dei più forti opposti della storia della pallavolo, protagonista di quella (forse) irripetibile Nazionale italiana capace di vincere tantissimo, quasi tutto.
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