Illusione IA Tra angoscia e incognite

Parsi Credo che dovremo regolamentare subito l’utilizzo dell’intelligenza artificiale. Personalmente ho un ricordo, a dir poco sconvolgente, di quel che le nuove tecnologie possono determinare in chi non ne governa appieno le potenzialità e l’utilizzo. E ancora più, nel tempo accadrà quando la delega agli algoritmi si trasformerà in una sorta di “Blade Runner” in mano a chi intende battere il potere della morte con il potere del mondo virtuale dove non si muore mai. E lo scrivo per tornare al ricordo a cui prima accennavo allorquando Liorni, più di sei anni fa, mi invitò a commentare in tv uno stralcio tratto dalla trasmissione sud coreana “I can meet you”. Laddove si vedeva una donna con occhialoni e sensori alle dita delle due mani che, piangendo, abbracciava una bambina. Ovvero quella che io, inizialmente, scambiai per una bambina la quale, peraltro, la consolava dicendole: "Ti prego, mamma, non piangere! Andiamo a giocare.
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