In ‘Storie bastarde’ rivedo la mia infanzia e adolescenza E non posso che sorridere

È sempre molto difficile far capire ai tuoi figli quale fosse il tuo modo di essere ragazzo. Di sicuro per ragioni anagrafiche o, se preferite, sociologiche (in effetti è complicato pensare a tuo padre in pantaloncini corti, in sella ad una bicicletta che corre per le strade che tu hai percorso con lui adulto e te bambino), ma lo è anche perché il mondo da quando eri piccolo a quando hai avuto figli è cambiato tanto.Come faceva loro nonno con me, spesso ho raccontato a Marco e Giovanni singoli episodi della mia infanzia o della mia adolescenza, ma ammetto che quasi mai loro ne hanno colto a pieno lo spirito. E forse è giusto così. Di contro, quando in un film, in una canzone o in un racconto io ritrovo quello spirito non posso che intenerirmi e sorridere.Ed è proprio con il sorriso sulle labbra che ho letteralmente divorato le pagine di Storie bastarde, il bellissimo libro scritto da Davide Desario e pubblicato da Avagliano Editore con la prefazione di Francesca Fagnani.
In ‘Storie bastarde’ rivedo la mia infanzia e adolescenza  E non posso che sorridere

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