Tony Effe e la ‘cacciata’ dal capodanno di Roma un putiferio che è solo ‘sesso e samba’

(Adnkronos) –Se anche la ‘cacciata’ di Tony Effe dal Campidoglio si concludesse senza ulteriori ferite, ovvero senza azioni legali da parte del cantante prima annunciato e poi invitato a non esibirsi al concerto di capodanno, per il Comune di Roma non sarà facile trovare un artista della stessa popolarità disposto a salire sul palco in ‘sostituzione di’.  Lo stile e i contenuti delle canzoni di Tony Effe e di tanti suoi colleghi possono piacere o non piacere, ma impedirgli di esibirsi dopo averlo annunciato si avvicina ad un atto censorio che non è mai accettabile in campo artistico.  Pensavamo di aver risolto la questione con il caso di Junior Cally a Sanremo 2024: un artista non può essere giudicato per quello che racconta come se lo agisse in prima persona. E quando Junior Cally fu attaccato allo stesso modo perché aveva la ‘fedina musicale sporca’ (brani con versi violenti e sessisti), scese in campo anche un autorevole esponente del Pd, come Giorgio Gori, allora sindaco di Bergamo e oggi europarlamentare dem.
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