Assurdo l’odio social per Ottavia Piana è una ricercatrice Intervista alla speleologa Rossana D’Arienzo

«Il fatto che a Ottavia Piana sia capitato una seconda volta di rimanere bloccata nella stessa grotta, come scrivono sui social, è soltanto una fatalità e non una sciagura voluta». Difende la “collega” speleologa, Rossana D’Arienzo, soccorritrice del Cnsas Campania (nella foto in alto nel riquadro), che al Secolo d’Italia analizza l’emergenza nella grotta di Bueno Fonteno, in cui è rimasta coinvolta la ragazza bresciana tirata fuori stanotte dopo giorni di paura e attesa. “Era lì per per mappare la zona”, spiega D’Arienzo. “Ottavia si è fatta male ma la sua è una situazione comune perché ci sono zone già esplorate ed altre che non sono state ancora scoperte ed è proprio questo il motivo per cui Ottavia e gli altri speleologi la stavano esplorando, per conoscerla meglio”. D’Arienzo ha poi parlato anche del compito del soccorso speleologico e del modo in cui i membri di quest’ultimo cercano  di presentare la propria disponibilità nel salvataggio di vite umane.
Assurdo l’odio social per Ottavia Piana è una ricercatrice  Intervista alla speleologa Rossana D’Arienzo

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