La manina anonima che voleva aumentare gli stipendi dei ministri e non spiace mai a nessuno

di Paolo L’attacco sguainato della presidente del Consiglio al M5S mi ha dato l’impressione di una reazione istintiva e virulenta, non così distante dal normale eloquio in punta di forchetta alla quale ci ha abituati, ma indubbiamente le è stato colpito un nervo scoperto. C’era dell’imbarazzo per la scelta d’innalzare lo stipendio dei ministri non parlamentari, e lo dimostra l’origine fumosa di tale documento, per quel che ho capito. Son gente così, mettono la faccia sui manifesti, ma poi si dissolvono in Parlamento come l’Alka-Seltzer.E’ interessante notare due cose: non c’era disagio nell’emendamento in sé, quanto nel fatto che fosse balzato agli onori della cronaca; la premier non lo ha comunque difeso e ha concordato con il ritirarlo. Perché? Ha rinfacciato al M5S un contratto di comunicazione ad una persona come Beppe Grillo, questo Nosferatu dai riccioli grigi che ultimamente agita le notti dei partiti, neanche fosse la fine dell’illibata legislatura.
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