La minestra popolare delle campagne laziali a cui Aldo Fabrizi dedicò una poesia con la ricetta di Checco er carettiere

A Roma, il Natale, o meglio, la Vigilia, ha anche il sapore della zuppa di broccoli e arzilla. Un piatto della cucina popolare, umile ma straordinariamente saporito, con una ricetta tramandata nei vicoli tra Trastevere e Testaccio e nelle case di campagna che circondano tutta la Capitale. Come ogni piatto della cucina tipica romana, viene preparato con solo due semplici ingredienti: il broccolo romanesco e l’arzilla – il nome in dialetto romano della razza - e viene spesso chiamata la "minestra de magro". Sopravvive ancora, come tradizione, in molte case, accompagnata da altre pietanze come l’anguilla marinata e le immancabili fritture, anche se è sempre più raro trovarla nelle trattorie tradizionali della città, ma da Checco er carettiere, nella sfarzosa Trastevere, ormai, in questo periodo, è un must ( ed è un peccato non assaggiarla).
La minestra popolare delle campagne laziali a cui Aldo Fabrizi dedicò una poesia con la ricetta di Checco er carettiere

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