Un’esposizione per celebrare e immergersi nel culto dello stupore

Come sempre accade a Venezia, il viaggio comincia su un ponte. Piccolo, stretto come il piccolo canale che ricopre, ma pronto a farci passare “di là”, in un altrove che questa volta si chiama Palazzo Grimani. La strada, stretta, finisce proprio al portone di questo edificio che cela un cortile meraviglioso e un piano nobile da capogiro. Destinazione raggiunta, almeno sulla carta. Perché in realtà quel piano nobile si rivela presto il porto di partenza per un altro viaggio, dentro la meraviglia. O meglio, in A cabinet of Wonders. A celebration of Art in Nature, The George Loudon Collection, la mostra curata da Thierry Morel per celebrare, appunto, l’arte del collezionare.Il gabinetto delle meraviglie, spesso identificato con la parola tedesca Wunderkammer, è una specialità di appassionati di arte e collezionisti tra il Sedicesimo e il Diciottesimo secolo, che predisponevano una o più stanze come luoghi d’elezione per oggetti straordinari.
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