Il bancomat del boss Il complice e i finti affari

Sette società nei settori dell’edilizia, della logistica e delle pulizie, attive per un breve periodo, prima di essere abbandonate in stato di insolvenza, gravate di debiti erariali che non venivano saldati. E il denaro veniva monetizzato con prelievi giornalieri di contante agli sportelli bancomat da due prestanome brianzoli e poi direttamente consegnati alle famiglie della ‘ndrangheta radicate a Pioltello. Per questa vicenda ieri in tribunale a Monza si è tenuta la discussione del processo abbreviato davanti alla giudice per le udienze preliminari Francesca Bianchetti. La Procura ha chiesto 4 anni di reclusione per Giovanni Maiolo, 46 anni, nipote del boss Cosimo Maiolo, 58 anni (già condannato nella maxi inchiesta Infinito e poi a 13 anni dopo la recente indagine sui collegamenti tra clan e politica per le ultime elezioni comunali a Pioltello in cui è stato condannato anche il nipote a 8 anni e 10 mesi).
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