The GBA Pixel Book la recensione | ritorno al passato in stile Bitmap Books

Tutti, in cuor nostro, conserviamo più di qualche ricordo del piccolo GBA. La celeberrima handheld Nintendo, capace di rappresentare un autentico punto di svolta nel mondo delle console portatili, ha avuto negli anni l’indubbio merito di unire la nostalgia dei cari vecchi Pixel ad una potenza inedita per i tempi, specie nel contesto della mobilità, che apriva la strada ad un nuovo livello di esperienza, tanto ludica quanto visiva. Un pezzo di storia amatissimo ancora oggi e bramato dai collezionisti, forte di un design unico e fortemente distintivo e, inutile dirlo, di un parco titolo (come da tradizione Nintendo) su cui, oggettivamente, c’era poco di cui lamentarsi.Il Game Boy Advance rappresenta insomma un candidato perfetto per il “trattamento Bitmap Books”, che con The GBA Pixel Book offre una celebrazione unica e sontuosa di quel piccolo prodigio di tecnologia: e, sempre con lo stile impeccabile dell’editor britannico, ecco che ci ritroviamo tra le mani un volume sensazionale che non si limita a dare il giusto tributo all’arte di quei Pixel, ma fornisce un viaggio entusiasmante nei meandri della creatività e della visione che hanno caratterizzato quell’epoca.
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