La cucina italiana quasi suicida Territorio e ricerca per rinascere

L’estetica della schiumetta sta uccidendo la cucina italiana. E che dire dei piselli ripieni? E dell’agnello crudo con le ostriche? Per non parlare della debordante cottura sottovuoto a bassa temperatura. Una sbornia collettiva ha obnubilato il mondo della ristorazione, malato di manierismo modaiolo. Il risultato: clienti disaffezionati (perché il troppo stroppia, e quando ci si siede a tavola magari si vorrebbe anche mangiare.) e ristoranti stellati in crisi nera. Non di omicidio, dunque, si tratta, ma di suicidio. Lo spiega bene Mauro Bassini, giornalista, gastronomo e scrittore, nel suo divertentissimo Non c’è più gusto. Il tentato suicidio della cucina italiana (Minerva). Un viaggio indignato nella degenerazione culinaria introdotto da un’intervista al principe dei critici gastronomici, Edoardo Raspelli.
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