Luciano Anselmi anima del ’900 A Fano visse da vero europeo

di Silvano ClappisNovant’anni fa nasceva a Fano, esattamente il 4 dicembre 1934, lo scrittore Luciano Anselmi, morto troppo presto nel 1996. Fano che non ha mai abbandonato, salvo una breve parentesi romana da giornalista e i periodici ritorni nei luoghi dei suoi avi, e cioè in quell’Arcevia definita "triste paese, che amo" (da “Molte serate di nebbia“, Bagaloni editore 1986). Scrittore poliedrico, con opere teatrali, saggi, traduzioni, romanzi, poesie, gialli e perfino favole per bambini, Luciano Anselmi rispondeva così in un’intervista al poeta Francesco Scarabicchi che gli chiedeva conto di ciò: "Non credo che la mia attività poliedrica sia dispersiva. Scrivo ciò che mi preme scrivere, non importa se in prosa, dialoghi o versi. Se tutto questo è dispersivo, ebbene vuol dire che sono uno scrittore dispersivo.
Luciano Anselmi anima del ’900  A Fano visse da vero europeo

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