Wally dispiega le vele Bassani e Capizzi racconto di una visione

"Mi sento sempre quel bimbo di nove anni che passava ore a divorare libri sui velieri del passato. Sono un uomo di mare che ha realizzato il proprio sogno. E voglio continuare a proporre nuove imbarcazioni ai confini dell’innovazione e dell’avanguardia". Sono queste le parole di Luca Bassani in ’Un sogno chiamato Wally’ (Piemme edizioni, 196 pagine), scritto con una regina del giornalismo italiano come Lia Capizzi. Una storia di passione, di creatività e visione che ci porta dietro le quinte del marchio numero uno della nautica tra vittorie e sconfitte, intuizioni, errori, amicizia e rivalità. "A me piace innovare per migliorare, non semplicemente per cambiare". Wally ha stravolto i canoni, diventando nel tempo sinonimo di tecnologia e innovazione, comfort e stile, velocità e lusso. Dal primo approccio alla vela su un piccolo Optimist al rivoluzionario Wallygator del 1991 fino all’avveniristica prua verticale del 1994.
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