Molestie defollow e coordinatori di intimità per dire addio all’esistenza dei fatti

Questo potrà sembrare un articolo su Blake Lively (chi?) e Justin Baldoni (chi??), ma nelle mie intenzioni è un articolo sul fatto che a essere all’ultimo stadio non è il capitalismo, bensì la post-verità: siamo entrati in un’era in cui non c’è solo incertezza su quali siano i fatti, ma c’è proprio la scomparsa dei fatti. Restano solo le interpretazioni.Forse ce ne sono (pochi) altri, ma a me vengono in mente solo George Clooney e Julianna Margulies, che siano diventati famosi con una serie televisiva e poi, fuori da quella serie, abbiano avuto una carriera come attori. Non è questione di talento: è che un personaggio televisivo è, in una scala da zero a cento della relazione parasociale, centocinquanta.Il pubblico è davvero convinto che Sarah Jessica Parker sia Carrie Bradshaw, specialmente in questo secolo di stupidità collettiva e infantilismo istituzionalizzato: mica sono disposti a sospendere l’incredulità, vogliono sospirare «anch’io sono una Carrie» «no, io sono più una Charlotte», e lo vogliono sospirare anche (soprattutto) se hanno cinquant’anni e non quindici.
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