Le spoglie dei marò finalmente a casa con l' impegno di Panorama

Mattia Carta stringe fra le mani la cassetta grigia avvolta nel tricolore. Sopra c’è il cartellino con un nome: Francesco Demuru, 21 anni. «Era la volontà di mio nonno di riportarlo a casa. Ora tornerà in Sardegna, a Posada, nel paese dove è nato». Accanto la madre di Mattia e nipote del caduto, Maria Antonietta Demuru, trattiene a stento le lacrime: «L’emozione è troppo forte». Dalla Sardegna sono arrivati in sei, al sacrario dei caduti d’oltremare di Bari per la consegna delle spoglie terrene di zio Francesco, uno dei giovani marò trucidati a Ossero, oggi in Croazia, dai partigiani di Tito nella notte fra il 21 e 22 aprile 1945. Dopo quasi 80 anni quelle ossa, che erano state catalogate come «caduto ignoto» hanno un nome e un cognome, grazie all’identificazione del Dna reso possibile da Panorama.
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