Velasco | I calciatori sono vittime di un mondo che li rende degli dei

Julio Velasco, ct della nazionale femminile di pallavolo, ha rilasciato un’intervista a Libero. Dopo l’oro all’Olimpiade di Parigi, guarda solo a Los Angeles 2028.Leggi anche: Velasco: «Menomale che Dante è morto, sennò gli direbbero: bella la Divina Commedia, ma perché non scrivi una cosa migliore?»Velasco: «Non ho mai capito perché in Italia non c’è la cultura della sconfitta»Come nacquero quegli “occhi della tigre” che si inventò 40 anni fa per caricare i suoi giocatori?«Dal film Rocky. Fu un modo per sottolineare l’aggressività che si deve avere in campo. Oggi basta, non uso più quello stereotipo. Soprattutto con le azzurre».Quanta italianità c’è in lei?«Premessa: papà era peruviano, mamma italo-argentina ma con sangue inglese. Le rispondo così: l’argentino è un italiano che parla spagnolo, pensa in francese e vorrebbe essere inglese».
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