Non solo Sednaya | ecco le prigioni più dure della Siria Isis può sfruttare le divisioni nel Paese per creare il caos

Il popolo Siriano ha il diritto di vivere in uno stato pluralista, laico e che tuteli i diritti fondamentali dell’individuo. Questo è il mantra che si ripete da quando l’ex presidente Bashar al-Assad ha lasciato il Paese dopo che le forze ribelli hanno conquistato Damasco. In questo scenario, la famigerata prigione di Sednaya – i cui detenuti sono stati liberati poco dopo l’ingresso degli oppositori nella capitale – è diventato il simbolo di un regime che ha afflitto il suo popolo per oltre 50 anni. Ma non è l’unica. Tanto che adesso uno dei timori che affligge la nuova leadership è che gruppi estremisti come lo Stato Islamico possano utilizzare questi centri di detenzione come serbatoi per nuove rivolte. Secondo quanto riportato da Aaron Zelin, direttore del progetto Islamic State Worldwide Activity Map, il gruppo potrebbe sfruttare l’attuale frammentazione del potere per rendere sempre più instabili una serie di campi e centri di prigionia dove, da diversi anni, sono detenuti centinaia di migliaia di affiliati, tra cui donne e bambini.
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